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 Appello contro leggi ad personam
 
 

 

 
Ho letto, il 19 scorso, l'intervista al Ministro Santagata e mi permetto di dissentire sulla frase "non abbiamo né il tempo né l'intenzione di tenere occupato il Parlamento per mesi ed anni a correggere le leggi sbagliate del centro destra" (frase giustamente ripresa nel titolo, data la sua rilevanza). A mio parere, ci sono leggi che, per avvantaggiare qualcuno, hanno contribuito e stanno contribuendo allo sfascio della giustizia, generando iniquità e lesione dei diritti. Parlo, tanto per fare due esempi, della legge cosidetta ex Cirielli, che ha notevolmente ridotto i termini di prescrizione, creando disuguaglianze e avvantaggiando - ancora una volta - i potenti. E parlo della legge cosidetta "Pecorella", che ha prodotto e sta producendo guasti seri e duraturi almeno per tre aspetti:
1. perché impedisce l'appello del P.M. contro assoluzioni ritenute ingiuste;
2. perché ha privato di un diritto fondamentale le parti civili, cioè coloro che hanno subito offese e danni da un reato e non potranno più appellare con pienezza di poteri;
3. perché ha dilatato i poteri della Cassazione, consentendo - sia pure in parte - di entrare nel merito, proprio mentre da più parti si sosteneva che la Cassazione era sovraccarica di processi e doveva essere ricondotta alla funzione essenziale del controllo di legittimità.
Eliminare queste gravi storture, che producono effetti permanenti negativi per la giustizia e per i cittadini non può essere considerata una perdita di tempo; nè si può aspettare che questi temi, come dice il Ministro, siano affrontati "nel quadro di più ampie riforme". C'è una reale urgenza, e c'è un'altrettanto reale attesa dei cittadini di cui occorre assolutamente tenere conto.

Carlo Smuraglia - Milano

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