Ieri sera a Nardò, insieme ad un gruppo di amici, ho avuto l'immenso
piacere di ascoltare Marco Travaglio, giornalista de l'Unità
e dell'Espresso, nonché scrittore, difatti era stato invitato
nella città neretina proprio per presentare il suo ultimo libro
scritto insieme a Peter Gomez "REGIME".
Non sono una persona con molti pregiudizi politici, e come tantissime
persone so apprezzare sia a destra che a sinistra quando si
parla di persone capaci e valide, perciò, il mio piacere nell'ascoltare
Travaglio non deriva dal fatto che sia un giornalista che tenda
più a sinistra che a destra, quanto la sua libertà di pensiero
(che tanti grattacapi gli ha procurato con D'Alema) la sua capacità
di leggere profondamente gli avvenimenti politici del contesto
storico che stiamo vivendo e contemporaneamente riuscire ad
esporli semplicemente ed in maniera gradevole.
Alla fine della serata, mi domandavo come mai, una persona così
preparata, così intelligente, giovane (40 anni) si trovasse
a fare il giornalista quando in un qualsiasi confronto con gli
attuali leader della sinistra li surclasserebbe sotto ogni aspetto
e penso che se molti italiani avessero la possibilità di ascoltarlo
in TV farebbero la mia stessa considerazione, ma si sa che in
Italia chi non sa, fà.
In circa un'ora di colloquio, introdotto da Cosimo Casilli,
Marco Travaglio ha affondato le sue taglienti critiche al devastante
problema del conflitto d'interessi del nostro primo ministro
e alla connivente politica dell'opposizione.
Travaglio ha ribadito il concetto che in nessun altro paese
democratico del mondo il capo del governo è l'editore delle
principali emittenti televisive, che in teoria dovrebbero fungere
da controllo sull'operato del governo mentre in Italia accade
esattamente il contrario.
Il potere della TV è enorme perché orienta, condiziona i giudizi
della gente, le sue aspettative, può ingigantire piccoli problemi
per occultarne altri che al potere darebbero fastidio se trattati.
Travaglio usa per questo elettrodomestico la definizione "arma
di distrazione di massa". I problemi che la TV ci propina diventano
immediatamente i problemi "finti" della gente, così il delitto
di Cogne per la TV e quindi per la gente è normale trattarlo
68 volte a Porta a Porta, mentre dei siluramenti in TV di Biagi,
Santoro, Massimo Fini, Freccero, Luttazzi, Guzzanti, Paolo Rossi,
Beppe Grillo ect. non ne parla nessuno.
Travaglio, aggiunge che Berlusconi si è liberato di questi uomini
non perché fossero di sinistra, perché persone di sinistra in
Rai ce ne sono a bizzeffe, ma perché erano persone libere e
capaci, non omologate, facevano riflettere, discutere, accendevano
dibattiti, sollevavano polemiche e questo non va bene in un
"Regime" pubblicitario aggiungo io.
Ma, Travaglio attacca anche la "sua sinistra" che non svolge
il compito di controllore, non a caso a capo della commissione
di vigilanza della Rai vi è un uomo dei DS, ma è come se non
ci fosse, coperto e allineato alle direttive del "Regime".
Nel libro, sono descritte tutte queste vicende, con dovizia
di particolari che rendono giustizia a tante persone trattate
come se ci trovassimo sotto dittatura, dove tutto va filtrato,
corretto, distorto.
L'importanza dell'opposizione, è fondamentale, ce ne accorgiamo
anche noi qui, nel nostro piccolo paese, sentire "l'altra campana
" sui fatti che ci riguardano è di estrema importanza, guai
se non ci fosse, peggio ancora se maggioranza e opposizione
si accordano e fanno finta di farsi la guerra.
Un consiglio, comprate il libro "Regime" di Travaglio, leggete
qualche suo articolo su l'Unità, che siate di destra o di sinistra,
ne varrà la pena e se possibile cerchiamo di invitarlo a Casarano,
Travaglio è una persona molto scomoda per la TV di oggi, difficilmente
lo vedremo sulle TV della rete Mediaset e della RAI, ma aggiungo,
Travaglio mi ha talmente impressionato che abbiamo il dovere
di proteggerlo.. da se stesso e dal Regime che armato di penna
cerca di combattere.
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