''La sinistra tratta quelli che sono rimasti in Rai come dei
collaborazionisti. Voglio sapere dalla sinistra se la sua linea
e' il 'travaglismo'. Non possiamo limitarci a far tornare gli
epurati. Bisogna ricostruire la Rai, dove c'e' una deriva sui
contenuti, tutta puntata sulle celebrities'': cosi' Lucia Annunziata
nel suo intervento in un'affollata assemblea sull'informazione
convocata da Art. 21 nella sede della Fnsi.
''Non voglio passare alla storia della Rai come il presidente
che ha cacciato la Guzzanti'', aggiunge l'ex presidente della
Rai che attacca anche il ministero del Tesoro, sottolineando
che il giudizio del consulente del dicastero sulle sue dimissioni,
nel quale ''c'erano tutti gli atti della presidenza'', e' stato
''insabbiato''.
Quella di Lucia Annunziata e' una ''richiesta di chiarimento''
alla sinistra: ''Dove eravate - chiede - quando difendevamo
l'informazione della Rai? Dov'era la sinistra che urlava al
regime? La sinistra - aggiunge - non puo' fare un vero programma
se non si chiarisce cosa e' stata la nostra esperienza all'interno
dell'azienda. Il punto e' che occorre decidere cosa sono stati
questi 5 anni di berlusconismo''. Riferendosi all'ormai celebre
'caso Raiot', Annunziata difende senza mezzi termini Paolo Ruffini,
direttore di Raitre che all'epoca ''ha ricevuto delle lettere
di minacce. Io sono stata minacciata - aggiunge - Noi in Rai
abbiamo avuto paura fisicamente. Perche' non chiedono di acquisire
le lettere?''.
Interpellato sulla questione, Ruffini ha affermato: ''bisognerebbe
leggere le lettere di Cattaneo e di Rubens Esposito'' (direttore
Affari Legali della Rai, ndr.). E alla domanda se tali lettere
siano pubbliche risponde: ''No, ma forse la commissione di Vigilanza
puo' chiederne l'acquisizione''.
www.articolo21.info
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Replica di Marco Travaglio
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A proposito degli scombicchierati delirii della signora Annunziata
sul "travaglismo", pronunciati oggi nel convegno di articolo 21,
vorrei replicare poche cose.
1) Non ho mai definito "collaborazionisti" quanti oggi lavorano
in Rai. Anzi, ho la massima stima per molti di loro, il che non
mi impedisce di nutrire la massima disistima nei confronti di
molti altri. Quando esprimo giudizi, cerco sempre di argomentarne
i motivi con dati di fatto. Gradirei che quando qualcuno mi risponde
facesse lo stesso, semprechè abbia argomenti e fatti da contrapporre.
2) Non c'entro niente con la sinistra nè con la destra. Faccio
il giornalista, e dunque non capisco perchè mai la sinistra dovrebbe
prendere le distanze da me: le distanze ci sono già, e abissali.
3) Non ricordo le appassionate difese dell'informazione libera
da parte dell'allora presidente della Rai Lucia Annunziata, nominata
per sua stessa ammissione in quel ruolo da una telefonata di Piero
Fassino e da una di Rutelli, e poi condotta in auto in udienza
dal ministro Tremonti. Se questa è libertà d'informazione, siamo
freschi.
4) Lucia Annunziata accettò di presiedere la Rai dopo la rinuncia
di Paolo Mieli, accolto dalla Casa delle libertà da un furibondo
fuoco di sbarramento per avere egli posto come precondizione il
rientro degli epurati Biagi e Santoro. Lucia Annunziata quella
condizione non la pose, infatti divenne comodamente presidnete
della Rai, infatti gli epurati non tornarono. Tornò invece Lucia
Annunziata, con un programma settimanale su Rai3, peraltro semiclandestino.
5) E' un fatto che, dopo aver voluto ed approvato entusiasticamente
la prima puntata di Rauiot, il direttore di Rai3 Ruffini tentò
di non mandarla in onda con un voltafaccia dell'ultima ora. Poi
con un'altra piroetta lo mandò in onda, salvo poi non muovere
un dito quando il programma fu sospeso sine die, e poi chiuso.
La sospensione che significava la chiusura del programma fu approvata
da tutto il Cda Rai, compresa Lucia Annunziata. Se non voleva
"passare alla storia come quella che ha chiuso Raiot" aveva un
sistema infallibile: votare contro la sospensione. Nel libro che
ho appena pubblicato con Peter Gomez, "Inciucio", ho ricostruito
minuto per minuto quel che avvenne contro quel programma. Smentisca
la signora Annunziata, se può, quanto abbiamo scritto anzichè
andare in giro a vaneggiare di "travaglismo".
6) Per "ricostruire che cosa sono stati questi 5 anni di berlusconismo"
basta e avanza l'imbarazzante intervista realizzata da Lucia Annunziata
domenica scorsa a Marcello Dell'Utri. Non c'è bisogno di aggiungere
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Marco Travaglio
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