Luciano Violante
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Gian Carlo Caselli ricorda sul Corriere della Sera che destra
e sinistra sono altrettanto insofferenti ai controlli di legalità
della magistratura, e quando si scoprono "troppe collusioni
e troppa corruzione", i due poli si attivano con norme "bipartisan"
per mettere in riga la magistratura. Luciano Violante (quello
che secondo certi buontemponi sarebbe nientemeno che il "mandante"
di Caselli) gli risponde per le rime, sostenendo che "noi non
siamo come Berlusconi".
A parte il fatto che Caselli non ha detto questo, ma ha detto
ben altro, Violante deve aver perso la memoria. E ha fatto bene,
perchè certe vergogne, dopo averle fatte e/o avallate, è meglio
rimuoverle. Per chi invece volesse ricordarle, magari per evitare
che vengano ripetute la prossima volta, ci sono due libri usciti
da poco che le mettono in fila. Uno è "Il topino intrappolato"
di Elio Veltri (Editori Riuniti), l'altro - e mi scuso per il
conflitto d'interessi - è "Intoccabili" (mio e di Saverio Lodato,
ed. Bur Rizzoli).
In pillole: chi ha approvato, dal 1996 al 2001, una serie di
leggi non previste dal programma di Prodi ma da quello di Previti?
L'Ulivo. Chi ha votato col Polo (che allora era minoranza in
Parlamento) l'abrogazione del'abuso d'ufficio non patrimoniale,
la controriforma dell'articolo 513 che gettava via le dichiarazioni
accusatorie di Tangentopoli e Mafiopoli, l'articolo 111 della
Costituzione ("giusto processo") che copiava il 513 appena bocciato
dalla Corte costituzionale, la legge contro i pentiti di mafia,
la depenalizzazione dell'utilizzo di false fatture, la legge
sulle indagini difensive che consente lo strapotere degli avvocati
prima ancora che venga avviata un'indagine da un magistrato,
e così via? L'Ulivo. Chi ha detto che bisognava depenalizzare
i reati finanziari? Piero Fassino. Chi ha sollevato il conflitto
di attribuzioni fra Parlamento e Tribunale di Milano per mandare
a monte i processi a Previti e Berlusconi per corruzione dei
giudici? Gli allora presidenti di Camera e Senato, Violante
e Mancino. Chi presiedeva la Bicamerale che, a suon di bozze
Boato, ledeva l'indipendenza della magistratura ben peggio di
quanto non farà la controriforma Castelli dell'ordinamento giudiziario?
D'Alema. E chi votò le bozze Boato in Bicamerale? Tutto il Polo
e tutti i partiti dell'Ulivo, salvo Rifondazione. E chi salvò
Previti e Dell'Utri dal carcere negando l'autorizzazione ai
mandati di cattura spiccati dai giudici di Milano e Palermo?
Il Polo e un pezzo del centrosinistra. Quando Violante ci avrà
gentilmente spiegato quell'incredibile sequela di vergogne,
con l'aggiunta della mancata legge antitrust e della mancata
legge sul conflitto d'interessi, potrà credibilmente interloquire
con Caselli, e con i propri eventuali elettori. Volendo poi
esagerare, potrebbe poi tradurre in italiano una frase da lui
pronunciata in piena Camera il 28 febbraio 2002, durante il
dibattito sulla legge Frattini sul conflitto d'interessi: "Onorevole
Anedda, lei sa - chieda conferma agli onorevoli Letta e Berlusconi
- che alla caduta del primo governo Berlusconi (dicembre '94,
ndr), noi garantimmo che non gli sarebbero state toccate le
televisioni". Visto che un mese prima (novembre '94) la Corte
costituzionale aveva stabilito che una delle tre reti Fininvest
avrebbe dovuto andare su satellite, Violante potrebbe spiegare
a quale titolo si impegnò con Berlusconi a violare quella sentenza
della Consulta; perchè gli elettori non ne furono avvertiti;
e se la promessa era gratis o in cambio di qualcosa.
Marco
Travaglio
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