La presentazione di un libro di Marco Travaglio è
come ricevere un pugno allo stomaco. Quando poi il libro
si occupa dell'inciucio che vede coinvolti governo e opposizione,
il sistema comunicazione e le scalate si rischia di finire
al tappeto. Ecco il sunto della serata.
Petruccioli, Presidente di garanzia della RAI, il
"Biscione Rosso" come lo chiamate, è il primo nome
che compare nelle 500 pagine del suo libro.
Bisognerebbe domandarsi: garanzia rispetto a chi? Garantisce
molto Berlusconi, che infatti lo ha scelto appositamente.
Il libro inizia con questa scena surreale: un presidente
DS di una Commissione di vigilanza entra a Palazzo Grazioli,
residenza privata del Presidente del Consiglio nonchè
padrone di MEDIASET, e ne esce Presidente della RAI con
un libro sotto il braccio.
Ciò che ci ha sconvolti è che una scena
del genere (da regimetto sudamericano) non ha suscitato
nessuna reazione apprezzabile, salvo le proteste isolate
di Giulietti e Parisi. E' considerata normale. Tant'è
che poi si è proceduto riempiendo tutte le caselle
del Consiglio d'amministrazione. Ciascun partito ci ha
messo i suoi uomini legittimando di fatto quella legge
Gasparri contro la quale il centro-sinistra si era battuto
in Parlamento.
Il CDA RAI rimarrà in carica per tre anni e quindi
durerà per altri due dopo le elezioni. Così
Berlusconi continuerà ad avere un Presidente scelto
da lui nelle file dei DS e cinque membri su nove nel CDA
anche se dovesse perdere le elezioni.
Perchè i DS hanno allontanato Furio Colombo
dall'Unità?
L'accusa che gli è stata rivolta è di
essere troppo antiberlusconiano, troppo polemico contro
il governo.
Ci sono questi geni macchiavellici convinti che attaccando
l'avversario si faccia il suo gioco. Oggi Berlusconi fa
quello che si fa in tutto il mondo: attacca l'opposizione...
e guadagna consensi.
Decidono di liberarsi di Colombo perchè disturba
gli inciuci: questa è la ragione chiarissima. L'Unità
scrive tutti i giorni quello che gli elettori vorrebbero
sentire dire dai leader dei DS (ma non lo sentono mai
dire)., mette in difficoltà chi con Berlusconi
vuole dialogare, sedersi al tavolo, mediare.
La sua cacciata ha coinciso con il momento di massima
polemica tra Berlusconi e l'Unità, quando Berlusconi
cominciò ad additare Colombo come il nemico pubblico
numero uno. Esattamente come due anni prima era successo
con De Bortoli (direttore del Corriere della Sera) e dieci
anni fa con Montanelli. I direttori dei giornali che vengono
citati ed entrano nel mirino di Berlusconi perdono sempre
il posto, sia che dirigano giornali del gruppo sia organi
di informazione storici o dell'opposizione.
Si è scambiata la demonizzazione con il racconto
delle cose vere. Demonizzare vuol dire raccontare cose
false ma raccontare cose vere è informazione.
Nel libro si racconta la storia delle scalate...
Fiorani, Ricucci, Coppola... da dove arrivano tutti questi
soldi?
Questi signori non hanno mai costruito nulla. Sono gente
che compra e vende immobili, non producono posti di lavoro,
non esistono dal punto di vista imprenditoriale. Il Sole24Ore
intervistò Fassino e gli chiese qualcosa su queste
persone dal passato ignoto e dalle misteriose fortune.
Fassino rispose che non c'era differenza tra chi produce
come industriale e chi specula in Borsa. Abbiamo dovuto
sentire D'Alema dire: "Che cos'ha che non va Gnutti?".
Poi assistere per mesi a silenzi su quello che emergeva
su Fazio. Bersani ancora a novembre chiedeva a Fazio di
rimanere perchè doveva autorizzare l'Opa alla Unipol.
Sono errori drammatici. Nei Paesi normali chi li commette
poi si dimette.
Ma Consorte aveva deciso di scalare da solo? Chi
gli aveva dato il via libera?
Fassino è stato informato alla fine, le Coop
rosse toscane, il Monte dei Paschi, la Cgil, la Margherita,
Prodi erano tutti contrari. Restano da scoprire le telefonate
di D'Alema con Consorte e le telefonate di La Torre, che
è un uomo molto vicino al Presidente dei DS.
Esiste un tabulato con gli elenchi. Non si sa ancora
cosa si siano detti, ma si sa che si sono parlati. Allora,
forse, sarebbe meglio dire la verità invece di
continuare a sperare nel buon cuore del direttore del
Giornale Belpietro e dei suoi cronisti. Non so se sia
meglio che il Giornale pubblichi le intercettazioni il
giorno prima delle elezioni o che chi ha fatto quelle
telefonate spieghi prima ciò che ha detto. Mi viene
in mente la famosa intervista di Gerardo Colombo ai tempi
della Bicamerale: certi inciuci inspiegabili si spiegano
soltanto con i ricatti trasversali. Qui c'è qualcuno
che sta ricattando qualcun altro con queste telefonate
facendone uscire alcune e non altre. Per uscire dal ricatto
bisogna raccontare cosa è stato detto in quelle
telefonate e non andare da Bruno Vespa e dire "non mi
ricordo se ho parlato con Consorte".
Nel libro si parla di informazione. Questo sistema
si ripercuote ai danni dell'informazione?
Un giorno le Agenzie di Stampa hanno dato la notizia
che la Procura di Milano aveva aperto un'inchiesta sulle
scalate. Si capiva subito che era un fatto grave, visto
che si puntava al banchiere preferito da Fazio, Fiorani.
Il TG1 non se n'è accorto... il giorno dopo era
in prima pagina su tutti i giornali.
"Ballarò" è una versione di sinistra di
"Porta a Porta", non c'è alcuna differenza nel
format. Le notizie non entrano, entrano soltanto le opinioni
dei politici invitati in studio che si confrontano scambiandosi
dei "secondo me". Alla fine a casa ognuno rimane con le
sue idee. Quando ci sono notizie scomode Bruno Vespa ha
un sistema infallibile per dribblarle: non ne parla.
Sabina Guzzanti, Grillo, Biagi, Santoro, Luttazzi li
mandano via perchè entrano nel merito, parlano
di fatti, invitano la gente che conosce le carte e fa
male. Il PIL non lo si può leggere da destra o
da sinistra, ma una sentenza non la si può vedere
da destra o da sinistra.
Nel locale sono stati distribuiti i volantini degli
Amici di Beppe Grillo con l'elenco dei parlamentari condannati
che siedono in Parlamento...
E' stata una delle idee più belle che ha avuto
Beppe. Non è nuova ma è molto democratica
e quindi funziona. Le lobby intellettuali all'estero fanno
questo: indicano degli obiettivi, chiedono ai candidati
di sottoscriverli e quindi li appoggiarli, per poi tenergli
il fucile puntato alla tempia per verificare giorno per
giorno lo stato di avanzamento dei lavori quando saranno
al governo. Montanelli lo faceva già negli anni
'70 con il suo giornale. E' un modo per esercitare un
controllo importante.
Io, che faccio il giornalista, sarò molto attento
a vedere che cosa si farà per il pluralismo dell'informazione.
Voglio vedere una legge contro il conflitto di interessi,
una legge antitrust e la ritirata dei partiti dalla RAI...
se non lo fanno la prossima volta li punirò.