Marco, perché scrivere un libro di storia su Mani Pulite?
Perché la storia non la fa nessuno, anzi hanno sostituito
la storia con un mare di balle, inventando falsità e nascondendo
verità. Faccio riferimento anche a dati clamorosi, per esempio,
nessuno sa in Italia che i condannati dell'inchiesta Mani
Pulite condannati in via definitiva sono circa 1300 e che
le assoluzioni non superano il 14% dei casi! Altro che fallimento
dell'inchiesta!
Nel vostro libro chiarite definitivamente la vicenda dei
"morti per Mani Pulite", sulla quale questione si è aperta
una delle più dure offensive mediatiche degli ultimi anni:
insomma quanti se ne sono suicidati in carcere, sotto il torchio
dei Pubblici Ministeri ?
Ecco, questa è una bufala totale che però è passata nell'immaginario
collettivo. Tutti pensano che i morti siano circa una decina
mentre non ce n'è nessuno, nessuno! Non c'è neanche un imputato
o un indagato di Mani Pulite che si sia tolto la vita in prigione.
L'unico che effettivamente si suicidò in una cella è stato
Gabriele Cagliari; la questione è che Cagliari non era stato
arrestato nell'ambito di Mani Pulite ma era dentro per lo
scandalo Eni-Sai, su ordine del Pm De Pasquale, che con l'inchiesta
milanese non c'entra un bel niente. Ricordo che questo è il
processo nel quale fu condannato Craxi, mica una cosa da nulla
dunque, ma nessuno lo ricorda.
Allora siamo tutti creduloni, pigri intellettualmente,
è in definitiva colpa nostra, o siamo piuttosto vittime della
disinformazione?
Esatto, siamo tutti vittime, la colpa è di chi ha sistematicamente
disinformato per otto anni. Non si può pretendere che un comune
cittadino vada in tribunale e si legga tutte le sentenze e
le motivazioni delle stesse. Io l'ho fatto, ma non è possibile
che tutti abbiano il tempo, i mezzi e la possibilità di accedere
in prima persona a queste informazioni. Eppure i primi due
anni l'informazione l'abbiamo avuta: lo stesso Tg1 dava copertura
totale su tutti gli avvenimenti anche con lunghe dirette,
e pensa che il direttore all'epoca era Bruno Vespa, mica un
comunista rivoluzionario. È che semplicemente dovevano tutti,
anche i giornalisti, adeguarsi al clima del periodo. Poi è
cominciata la vera, scientifica disinformatja fino ad arrivare
al periodo della bicamerale, che è il culmine della bugia.
Perché fu proprio con la bicamerale che destra, sinistra,
centro cominciarono in perfetto accordo una campagna di delegittimazione
della magistratura. Quindi è dal '97 più o meno che le notizie,
la verità non passano più .
Allora non abbiamo praticamente speranza di rimediare
a tale situazione?
No, dobbiamo essere ottimisti perché un sistema come il nostro
non può reggere. Gli elementi di speranza ci sono, anche se
per adesso sono dovuti solo all'impreparazione e all'incapacità
di questa classe dirigente. A parte il caso della legge sulle
rogatorie, subito spazzata via dai trattati internazionali,
c'è una serie di fallimenti su tutti i temi: la legge sul
falso in bilancio sta denigrando il ruolo di Berlusconi agli
occhi del suo presunto amico Bush che ha appena approvato
una legge durissima sullo stesso tema. Hanno proclamato di
fare la lotta alla mafia e immediatamente Bagarella ha fatto
il suo famoso proclama dimostrando la debolezza di questo
esecutivo. Adesso tentano di approvare una forma estrema di
immunità e impunità dei parlamentari, ma basta leggersi le
cronache di quando fu abolita proprio l'immunità parlamentare
per rendersi conto che coloro che più la volevano, anzi la
pretesero erano Fini e Bossi. E lo sai chi fu il relatore
della legge che abolì quei privilegi? Casini! Quindi questi
Si gnori sono smentiti con le loro stesse parole.
Cosa pensi dei referendum da farsi sulle leggi vergogna
di questo governo, sono una buona cosa, hanno probabilità
di successo?
Sì, l'unico strumento sono i referendum, referendum da fare
subito e che possono davvero convincere la maggioranza degli
italiani. Dobbiamo inoltre contare sulla capacità di coinvolgimento
di Sergio Cofferati, sulla sua figura sempre più importante.
Lui e i referendum possono dare un segnale che può essere
definitivo. In fondo, dati alla mano, quelli che non hanno
votato per Berlusconi sono il 55% degli italiani, quindi una
maggioranza pronta c'è già. Basta compattarla e non deve essere
neanche difficile perché chi non lo vota, Berlusconi, diciamoci
la verità, lo detesta. Quindi, non avrebbe nessuna difficoltà
questo 55% a dimostrare il suo dissenso e la sua voglia di
cambiamento.