Ciao a tutti da Voltaire, intrudociamo una nuova rubrica
che è "piccole interviste a grandi uomini"
- dicuamo grandi figure per ora del giornalismo - con
la domanda più retorica di tutte perché
hai scelto di diventare giornalista?
Per raccontare i fatti a chi non li conosce
L'Italia è un
paese strano perché ha una memoria estremamente
labile, tipo pesce rosso, e la tendenza a far diventare
bastian constrario chi esprime un'opinione o un vago dissenso,
un giovane che volesse orientarsi in mezzo a tutte le
informazioni a cui potenzialmente abbiamo accesso, cosa
dovrebbe fare per farsi un'idea corretta di ciò
che accade?
Leggere molto, non guardare la televisione, cioè
guardare le partire, guardare i film, i cartoni animati
ma non guardare quella che viene chiamata informazione
che in realtà è una specie di pro-loco insomma,
una roba immonda e leggere molti giornali, confrontarli,
leggere quelli di tutte le tendenze, poi farsi un'idea,
fare la media.
La più bella
qualità di un giornalista e la peggiore, a tuo
avviso
La più bella detto elegantemente la spina dorsale,
detto volgarmente le palle, la peggiore è il contrario,
cioè il servilismo, la schiena curva, la spina
dorsale di Bruno Vespa insomma.
Tu fai mangiare molti
avvocati, crediamo, viste le bagarre sollevate dalle tue
inchieste vorremmo che facessi un saluto a Voltaire come
fossi un nume tutelare di quello che noi vorremmo fare
in piccolo: democratizzare un mezzo dal basso e renderlo
più vicino ai cittadini.
Duque, proprio oggi ho fatto guadagnare davvero il
mio avvocato perché ho vinto una causa con Previti
che è stato condannato a pagare ottomila euro per
ognuna delle persone che aveva denunciato, eravamo in
otto, quindi otto per otto sessantaquattro, sono circa
centoquaranta milioni che ci smena Previti e quindi il
mio avvocato era molto contento, quindi difendete Travaglio
e guadagnerete molti soldi, questo è per la prima
parte, per la seconda parte cioè il saluto a Voltaire,
fate onore al vostro nome e quindi mantenete accesa la
lampadina.
Grazie
Grazie a te.