Premessa
Questa fotografia,
che immortala Silvio Berlusconi nel 1978l'anno
della sua iscrizione alla loggia P2, non ha
bisogno di parole aggiuntive. Come prefazione
al nostro libro, ci pare che bastino e avanzino
quella faccia un po' così, quella giacca
un po' così, quel pollice un po' così,
quei polsini un po' così e quel gemello
un po' così.
A noi autori, anzi collezionisti di pensieri,
parole, opere, lifting, trapianti e soprattutto
bugie del premier che speriamo uscente e mai
più rientrante, non restano che pochi
ringraziamenti. Anzi tutto a Lui, che questo
libro l'ha scritto, praticamente da solo, cedendoci
gentilmente i diritti d'autore. Ai pochi colleghi
che in questi anni hanno condiviso con noi questa
insana passione di catalogare tutto quel che
Lui diceva, edunque non faceva, o non diceva
e dunque faceva. Ma specialmente all'opposizione
più ridicola del mondo, che non gli ha
mai fatto nemmeno il solletico. E infine ai
tanti italiani che, nonostante tutto, hanno
continuato a dargli fiducia, perpetuando per
12 anni un incubo che, se fosse dipeso da qualche
vecchio saggio come Montanelli, Biagi, Bocca,
Sartori, COrdero, Scalfari, Bobbio, Galante
Garrone, Sylos Labini, Furio Colombo e pochi
altri, non sarebbe durato nemmeno dodici secondi.
Chi avrà voglia di addentrarsi nel gaio
museo degli orrori non potrà non porsi
una domanda: dove mai, nel mondo, un uomo politico
potrebbe permettersi di pronunciare una sola
di queste mille balle blu senza doversi dimettere
un minuto dopo? Esclusa l'Italia, si capisce.
P.G.
e M.T.
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