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Le Mille Balle Blu

Peter Gomez, Marco Travaglio
BUR - Biblioteca Universale Rizzoli

Detti e contraddetti, bugie e figuracce, promesse e smentite, leggi vergogna e telefonate segrete dell'uomo che da dodici anni prende in giro gli italiani: Napoleone Berlusconi. Vignette di Ellekappa.

È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice. Ha l'allergia alla verità, una voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne. "Chiagne e fotte", dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni.
Indro Montanelli, 2001

Un partito di Berlusconi non c'è e non ci sarà mai (13-9-1993)
Io odio andare in tv (26-1-2006)
I give you the salutation of my president of Republic (5-7-2004)
Io sono il Gesù Cristo della politica (13-2-2006)
Dimezzerò i reati in una legislatura (4-12-2000)
Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta (29-3-1994)
Ho dato mandato irrevocabile di vendere le mie tv (18-3-1995)
Sono un grande estimatore della magistratura (10-10-1995)
Nesta al Milan? Impossibile (23-8-2002)
Gilardino al Milan? Sarebbe amorale (24-6-2005)
Mai fatto affari con la politica (5-1-2006)
Il primo a non volere la guerra in Irak è Bush (13-3-2003)
Io non ho mai insultato nessuno (10-9-2005)
Lei ha una bella faccia da stronza (a una signora che lo contestava, 24-7-2003).

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Silvio Berlusconi
in una foto di Giuseppe Pino (1978)

 

 

Premessa

Questa fotografia, che immortala Silvio Berlusconi nel 1978l'anno della sua iscrizione alla loggia P2, non ha bisogno di parole aggiuntive. Come prefazione al nostro libro, ci pare che bastino e avanzino quella faccia un po' così, quella giacca un po' così, quel pollice un po' così, quei polsini un po' così e quel gemello un po' così.
A noi autori, anzi collezionisti di pensieri, parole, opere, lifting, trapianti e soprattutto bugie del premier che speriamo uscente e mai più rientrante, non restano che pochi ringraziamenti. Anzi tutto a Lui, che questo libro l'ha scritto, praticamente da solo, cedendoci gentilmente i diritti d'autore. Ai pochi colleghi che in questi anni hanno condiviso con noi questa insana passione di catalogare tutto quel che Lui diceva, edunque non faceva, o non diceva e dunque faceva. Ma specialmente all'opposizione più ridicola del mondo, che non gli ha mai fatto nemmeno il solletico. E infine ai tanti italiani che, nonostante tutto, hanno continuato a dargli fiducia, perpetuando per 12 anni un incubo che, se fosse dipeso da qualche vecchio saggio come Montanelli, Biagi, Bocca, Sartori, COrdero, Scalfari, Bobbio, Galante Garrone, Sylos Labini, Furio Colombo e pochi altri, non sarebbe durato nemmeno dodici secondi.
Chi avrà voglia di addentrarsi nel gaio museo degli orrori non potrà non porsi una domanda: dove mai, nel mondo, un uomo politico potrebbe permettersi di pronunciare una sola di queste mille balle blu senza doversi dimettere un minuto dopo? Esclusa l'Italia, si capisce.

P.G. e M.T.